sabato 22 dicembre 2012

Books Quotes - Dicembre


"Senti - chiese lui - credi che se venissi con te alla Città di Smeraldo il Grande Oz mi darebbe un po' di cervello?" / "Non ho idea - rispose la bambina. - Ma puoi venire con me, se ti va. Se poi Oz non ti darà il cervello, non starai peggio di come stai adesso."


"Io voglio avere il cuore - ribatté il Boscaiolo di Latta - perché il cervello non ti rende felice, e la felicità è la cosa migliore del mondo."

"Ep-pi, pep-pi, kak-ki! - disse in equilibrio sul piede sinistro." / "Come hai detto? - chiese lo Spaventapasseri, che non capiva cosa stesse facendo. / "Cin, ciun, ciao! - continuò Dorothy, ritta questa volta sul piede destro." / "Ciao! - rispose con calma il Boscaiolo di Latta." / "Ziz-zi, zuz-zi, zik! - disse Dorothy, ora dritta su tutti e due i piedi."

"È stato facile accontentare lo Spaventapasseri, il Leone e il Boscaiolo, perché loro credevano che potessi fare qualunque cosa. Ma ci vorrà ben altro che la semplice fantasia per riportare Dorothy nel Kansas!"

Autore: Lyman Frank Baum
Titolo: Il meraviglioso Mago di Oz
Editore: Mondadori
Collana: Oscar junior classici
Pagine: 190
Anno di pubblicazione: 2012
Formato: Cartaceo
Prezzo: 9,50
Ratings:  ☆ 

Trama: 
Dorothy vive nelle praterie del Kansas insieme al suo cagnolino Toto. In seguito a un ciclone che la trascina lontano, si ritrova in un paese davvero strano, popolato da bizzarri personaggi: lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta, il Leone Vigliacco. In loro compagnia la bambina va alla ricerca del Grande Mago di Oz, cui ciascuno chiederà di esaudire il proprio desiderio più grande: un cervello per lo Spaventapasseri, un cuore per il Boscaiolo di Latta, il coraggio per il Leone Vigliacco; la piccola Dorothy desidera solo far ritorno nel Kansas.

giovedì 13 dicembre 2012

Stefano Pastor - Il Giocattolaio


Autore: Stefano Pastor
Titolo: Il Giocattolaio
Editore: Fazi
Pagine: 397
Anno di pubblicazione: 2012
Formato: Cartaceo ed Ebook
Prezzo: 9,90 oppure 2,99
Ratings: ☆ ☆ ☆ ☆ ☆

Trama
Non si sa molto del passato di Massimo, il bambino di undici anni appena arrivato nel quartiere. Accolto in casa dello zio, alcolizzato e violento, Massimo ha subito l'impressione di essere precipitato all'inferno. Ma il male, quello vero, non si annida tra le mura domestiche. C'è qualcosa, infatti, nel quartiere; un'energia malefica che si sente sulla pelle, che s'intuisce ma non si vede tra i palazzoni abbandonati e le vie semideserte di quest'area suburbana depressa e grigia, dove diversi bambini sono recentemente spariti senza lasciare traccia. La paura del mostro scivola sulle coscienze degli adulti, arroccati nella loro irriducibile distanza rispetto al mondo dell'infanzia. Soltanto Peter, il gentile titolare di un banco di pegni zeppo soprattutto di giocattoli, sembra in grado di colmare quella distanza e di comunicare con i desideri e le paure dei bambini. Quando il cadavere di uno di questi viene rinvenuto con i segni di orribili torture, i sospetti si concentrano sul giocattolaio. Massimo si rende conto che il prossimo a sparire sarà proprio lui, è la vittima perfetta, quella designata. Nessuno è in grado di aiutarlo, nessuno è in grado di impedire che si compia il suo destino. Nessun adulto, almeno.


"Non la vedi la paura? Non la senti? È come se urlasse, come 
se fosse sempre lì. Non lo sai cosa ti fanno fare, con la paura? 
Cosa ti costringono a fare? Cosa diventi? 
Loro lo fanno sempre, ti trasformano e poi sei tu a sentirti in colpa."


Recensione:
Era davvero tanto tempo che non trovavo una storia in grado di coinvolgermi sino a questo punto. La narrazione intrecciata tra il protagonista Massimo e tutti gli altri bambini suoi co-protagonisti permette al lettore di rimanere sempre con il fiato sospeso, sul filo del rasoio, aspettando un finale che viene ritardato soltanto da innumerevoli e inaspettati colpi di scena. Massimo è principalmente un bambino sfortunato. Sua madre è morta e suo padre è in prigione per averla uccisa. Così lui, si ritrova spedito da uno zio orco capace di fare paura a chiunque. Non gli piace stare lì, non sente quel posto come una vera e propria casa. Nel suo stesso palazzo vive Mina, una ragazzina molto più matura della sua età. Coraggiosa, forte, intollerante verso ogni tipo di ingiustizia. E poi ancora Jon l'immigrato, Peter e Marco. Sapete, c'è stato un momento, nella prima metà del romanzo, in cui sembravo come impazzita ed ho cominciato a sospettare di chiunque.


Ma, quando a metà del libro si scopre chi è il rapitore del quartiere, quello che fa fuori tutti i bambini soli, mi sono detta: Ok, è fatta. Da adesso in poi sarà una noia mortale. E invece, incredibilmente, no. Stefano Pastor è riuscito a non far scemare la narrazione, a non far calare il mio interesse, in un climax di meravigliose scoperte, di eventi che mozzavano il respiro riga dopo riga. Sbirciando in rete tra le varie opinioni di altri lettori, ne ho lette un paio che – come voci fuori dal coro – criticavano l'ambientazione surreale e la marcata esasperazione dei personaggi. Al contrario, io non credo che questi siano due punti a sfavore del lavoro di Pastor, piuttosto dei meriti. La location ha quel giusto alone di mistero e, malgrado ciò che siamo abituati a conoscere, non credo che sia una realtà così difficile da riscontrare in qualche angolo degradato del nostro paese. Ciò che va al di là delle apparenze più semplici, è la contrapposizione tra la visuale del mondo dell'infanzia e quella del mondo dell'adulto, dove in qualche modo ci si corrompe, ci si incattivisce delusione dopo delusione, diventando creature talvolta crudeli senza nemmeno rendersene conto. La sofferenza, così come il desiderio, possono farti fare cose impensabili, farti diventare perfino un mostro. Cinque stelline meritatissime! 


Rassegna Stampa:
Il booktrailer rilasciato dalla casa editrice.


martedì 11 dicembre 2012

Breaking Dawn Part II

Titolo: The Twilight Saga - Breaking Dawn
Casa di produzione: Summit
Regia: Bill Condon
Sceneggiatura: Melissa Rosenberg
Ratings:    ☆  

Trama:
Si è conclusa da circa un mese ormai una delle saghe più famose di tutti i tempi. A porre fine a questo ciclo è stata l'uscita al cinema della seconda ed ultima parte di Breaking Dawn, capitolo conclusivo della storia concepita dalla scrittrice statunitense Stephenie Meyer. Il film precedente era terminato con la difficile scena del parto di Bella (Kristen Stewart) e la conseguente morte della stessa a seguito delle complicanze di un cesareo improvvisato dal vampiro Edward (Robert Pattinson), il quale tuttavia riesce ad iniettare direttamente nel cuore della moglie il suo veleno prima che sia troppo tardi. In Breaking Dawn Part II, Bella è divenuta a tutti gli effetti una vampira neonata e come tale viene trattata, se non altro per proteggere la figlia mezza umana Renesmee (Mackenzie Foy) dalla sua sete di sangue. Dopo essersi resi conto però che Bella è dotata di un incredibile autocontrollo, i Cullen si convincono che Renesmee non corre alcun pericolo assieme a lei, e decidono di concedere a madre e figlia i giusti spazi. Di tutt'altro avviso è Jacob, storico amico licantropo della ragazza, e ora promesso futuro compagno di Renesmee, considerato che ha avuto con la bambina il famoso imprinting dei lupi.


Quando Irina, una lontana parente dei Cullen, vede da lontano Renesmee crede che sia una bambina immortale, ed avendo ancora vecchi rancori nei confronti di Edward e Bella, si precipita in Italia a raccontare tutto ai Volturi. Mordere un bambino è infatti severamente vietato per un vampiro e l'esistenza di Renesmee rappresenta per i Cullen una vera e propria condanna a morte. Comincia così una disperata ricerca di vampiri amici, pronti a testimoniare il fatto che Renesmee non sia stata morsa, ma concepita e partorita quando Bella era ancora umana. Fortunatamente, la bambina ha un dono particolare, quello di riuscire a far vedere agli altri le cose che sente, i suoi ricordi: nessuno dubita della veridicità della storia raccontata dai Cullen quando attraverso le immagini che la piccola proietta guardano una Bella devastata dalla gravidanza morire dissanguata. Tutto ora sta nel convincere anche i Volturi e non si rivelerà certo un'impresa facile.

"Prenditi cura di mia figlia."

Recensione (contiene spoiler)
Geniale. Da questo momento in poi il film si rivela davvero geniale. In uno scenario dai colori glaciali, il piccolo gruppo dei Cullen e dei loro amici si ritrovano faccia a faccia con l'immenso esercito dei Volturi. Aro è estasiato nel vedere finalmente Bella vampira, nel conoscere Renesmee e nello scoprire che i Cullen non hanno affatto mentito sulla bambina. Tuttavia, giudicandola un pericolo per i vampiri, il Volturo decide di non perdonarli indugiando oltre (come invece fece quando alla fine della battaglia di Eclipse trovò Bella ancora umana). Entra dunque in scena Alice. La vampira, sparita giorni prima senza dare spiegazioni, dice di avere le prove che Renesmee non rappresenterà un pericolo per la loro specie e chiede il permesso di mostrare ciò ad Aro. Ma quando si avvicina cambia idea, sostenendo infuriata che qualsiasi cosa gli farà vedere, lui inconsciamente ha già deciso che combatterà contro i Cullen.


I due schieramenti cominciano così a lottare tra di loro. Bella mette al sicuro Renesmee sulla groppa di Jacob e li incita a scappare per il bosco, dopo aver riempito precedentemente lo zaino della piccola di soldi e documenti falsi. Carlisle e Jasper sono tra i primi a cadere sul campo di battaglia, mentre lo scudo naturale di Bella si rivela provvidenziale per rendere vano il potere della perfida Jane. Muoiono anche Seth e Leah Clearwater, ma nonostante questo e nonostante la notevole differenza numerica, i Volturi avranno la peggio, perdendo i loro elementi migliori fino allo stesso Aro, ucciso proprio da i neo-sposi. A questo punto la visione finisce: sì, perché questa è stata l'intera battaglia per tutto il tempo, soltanto una visione del futuro da parte di Alice. Aro, capendo di non avere speranza di vincere, accetta di buon grado il fatto che Renesmee sia innocua, sostenuto a maggior ragione dalla testimonianza di un altro mezzo umano portato da Alice dal Brasile e diventato effettivamente immortale sette anni dopo la sua nascita. I Cullen e i Volturi si salutano pacificamente e nessuna guerra viene scatenata realmente. Chi mai se lo poteva immaginare che fosse una visione? Suspense, dolore, panico. Perfino lo spettatore più scettico, capitato magari al cinema unicamente per prendere in giro il film, non può rimanere indifferente a tante emozioni inaspettate. Meraviglioso. Questo è il mio voto. Meraviglioso, il migliore di tutti e cinque i film.


Rassegna stampa:
Il trailer ufficiale del film.

lunedì 3 dicembre 2012

Lorenzo Spurio - Flyte & Tallis

Autore: Lorenzo Spurio
Titolo: Flyte & Tallis
Editore: Photocity
Pagine: 143
Anno: 2012
Formato: Cartaceo
Prezzo: 10,00

Presentazione:
"Che cosa hanno in comune Ian McEwan, uno dei più grandi autori inglesi viventi, ed Evelyn Waugh, saggista e giornalista post-vittoriano, oltre ad essere entrambi inglesi e scrittori?" è questo l'esordio di Lorenzo Spurio, scrittore e critico letterario, nella quarta di copertina del suo nuovo libro pubblicato da Photocity Edizioni. Il giovane scrittore, con alle spalle vari saggi di critica letteraria (Jane Eyre, una rilettura contemporanea e La metafora del giardino in letteratura) e una raccolta di racconti scritti a quattro mani con Sandra Carresi dal titolo Ritorno ad Ancona, torna con un nuovo studio sulla letteratura inglese. I protagonisti sono gli scrittori britannici Evelyn Waugh con il suo romanzo Ritorno a Brideshead e il contemporaneo Ian McEwan con il suo best seller Espiazione. Spurio fornisce una lettura critica attenta e personale ad alcune tematiche centrali nei due romanzi, fornendo una dissertazione interessante per gli studiosi del settore. Il saggio è impreziosito da una poesia in esergo del poeta palermitano Emanuele Marcuccio, da una prefazione del fine critico fiorentino Marzia Carrocci e da un saggio di Brian Finney – docente americano – riproposto da Spurio tradotto in italiano.

Biografia:
Lorenzo Spurio è nato a Jesi nel 1985. Nel 2011 ha conseguito la Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Moderne all’Università degli Studi di Perugia con una tesi di letteratura inglese dal titolo Comportamenti devianti e spazi claustrofobici nella scrittura di McEwan e nel 2008 la laurea triennale in Lingue e Letterature Moderne Comparate all’Università di Urbino. Grande appassionato di letteratura straniera, ha scritto e pubblicato alcuni saggi di critica letteraria. Ha scritto, inoltre, un nutrito numero di racconti che ha pubblicato su varie riviste di letteratura e cultura italiana e nel 2012 ha pubblicato una prima raccolta di racconti, scritti a quattro mani assieme alla scrittrice fiorentina Sandra Carresi. Dal 2010 è redattore della rivista di letteratura e cultura Segreti di Pulcinella e collaboratore della rivista d’arte Parliamone. E’ autore di Blogletteratura e cultura dove pubblica testi critici, recensioni di libri e film, interviste ad autori esordienti, articoli di cultura, segnalazioni, poesie di altri autori e analisi di opere letterarie della letteratura mondiale e direttore della rivista di letteratura Euterpe fondata nell’ottobre del 2011.

Margaret Mazzantini - Nessuno si salva da solo

Autore: Margaret Mazzantini
Titolo: Nessuno si salva da solo
Editore: Mondadori
Collana: Scrittori Italiani e Stranieri
Pagine: 189
Anno di pubblicazione: 2011
Formato: Cartaceo ed Ebook
Prezzo: 19,00 oppure 6,99
Ratings: ☆  

Trama
Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un ristorante all'aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico. Delia e Gaetano sono ancora giovani - più di trenta, meno di quaranta, un'età in cui si può ricominciare. La loro carne è ancora calda e inquieta. Sognano la pace ma sono tentati dall'altro e dall'altrove. Dove hanno sbagliato? Il fatto è che non lo sanno. La passione dell'inizio e la rabbia della fine sono ancora pericolosamente vicine. Cresciuti in un'epoca in cui tutto sembra già essere stato detto, si scambiano parole che non riescono a dare voce alle loro solitudini, alle loro urgenze, perché nate nelle acque confuse di un analfabetismo affettivo. Eppure, parole capaci di bagliori improvvisi, che sanno toccare il nucleo ustionante dei ricordi, mettere in scena sul palcoscenico quieto di una sera d'estate il dramma senza tempo dell'amore e del disamore.

"Perché anche l'amore merita un santuario, una memoria."

Recensione
Amo lo stile di questa scrittrice, lo amo fin dai tempi di Non ti muovere – uno, se non addirittura – il migliore dei suoi lavori. Nonostante ciò, ammetto che ho faticato ad arrivare alla fine di questo libro. Manca la scintilla: non ho percepito niente di speciale, giusto per intenderci. I protagonisti sono Delia e Gaetano, una coppia come tante, due persone comuni. Una coppia piena di problemi, e di silenzi, che si ritrova a discutere del proprio passato, presente, futuro al tavolino di un ristorante. Delia è la dura della situazione. Le donne hanno sempre la presunzione di volerlo sembrare. Di professione fa la nutrizionista e, ironia della sorte, è bulimica fin da adolescente. Lei è quella incazzata. Quella che voleva una vita perfetta – pur essendo consapevole di non essere mai stata una donna del genere – e che invece ha fallito. Talvolta, è tormentata dal pensiero del padre deceduto, l'unico elemento razionale della sua famiglia, a dispetto di una madre eccentrica, pazza e incostante, e di un marito creativo, disordinato e impreciso.

Gaetano invece, è il deluso del caso. E quando gli uomini come Gaetano passano dall'essere incazzati all'essere delusi, vuol dire che con quella donna è arrivata davvero la fine. Attraverso alcuni flashback, entrambi cercheranno di scovare il punto cardine in cui il loro equilibrio è andato a scemare. Sarà stata la volta in cui ho lasciato l'accappatoio per terra dopo la doccia che abbiamo smesso di amarci? Sarà stata la volta in cui ho risposto al telefono mentre eravamo in un museo di Londra che ci siamo lasciati? Sarà stato perché l'ho tradita oppure perché ha dovuto abortire un figlio mio? Non so, ho trovato tutto troppo deprimente per i miei gusti. Non ho provato nessun tipo d'affetto per i due, né tanto meno la voglia di chiedermi quale sia stata la loro vita il giorno dopo la fatidica cena.

Rassegna Stampa:
Credo che questo sia un libro che o si ama o si odia. Facendo un giro sul web ho potuto notare che chi ha espresso un suo parere o si è tenuto basso basso o ha dato il massimo dei voti. Tuttavia, i capolavori della Mazzantini per me rimangono altri.