martedì 4 giugno 2013

Suzanne Collins - The Hunger Games

Autore: Suzanne Collins
Titolo: Hunger Games / La ragazza di fuoco / Il canto della rivolta
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pagine: 370 / 376 / 421
Anno di pubblicazione: 2009 / 2010 / 2012
Formato: Cartaceo
Prezzo: 13,00
Ratings:  ☆  ☆ 

Trama:
Quando Katniss urla: "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!", sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende uomo.


"Felici Hunger Games. E possa la buona sorte 
essere sempre a vostro favore."


Recensione (lunga con spoiler):
Sono davvero contenta di aver letto questa trilogia soltanto adesso perché, sinceramente, considerato che ho divorato i tre libri in una settimana, non credo che avrei potuto sopportare i tempi di attesa, di solito infinitamente lunghi, tra un capitolo e un altro. Questa serie mi ha stregata, conquistata, emozionata al punto da mettere in discussione tutte le precedenti assegnazioni da cinque stelline. Mi ha fatto ricredere perfino sulla narrazione al tempo presente, una tecnica che fino ad oggi non avevo mai apprezzato davvero granché. Perché vivere tutte le vicende della storia sul momento, e non come se fosse un racconto già vissuto, accompagnare Katniss nei suoi pensieri e nelle sue emozioni  in eterno cambiamento, crescita, mutamento  è stata assolutamente una delle carte vincenti di tutto.


In un futuro apocalittico, la terra ha subito notevoli cambiamenti. Ciò che è rimasto dell'America del Nord si riduce ora al territorio di Panem, così diviso a sua volta: dodici distretti prettamente poveri e la sfarzosa Capitol City. Ogni distretto ha una specialità e il compito di rifornire la capitale con materie prime. Per fare un esempio: il Distretto 1 si occupa di gemme e gioielli; il Distretto 4 si occupa di pesca; il Distretto 8 di industria tessile; il Distretto 11 di agricoltura e così via. Katniss appartiene all'ultimo Distretto, il Distretto 12, specializzato in giacimenti di carbone. Suo padre è morto proprio sotto le macerie di una miniera, e da quel giorno Katniss si occupa a tempo pieno della sorellina Prim. La loro vita potrebbe sembrare quasi normale, se non si fa troppo caso alla povertà in cui stagnano, e se non fosse per gli Hunger Games.


Ogni anno infatti, a fronte di ricordare ciò che fu la terribile ribellione dei Giorni Bui, viene organizzato una specie di reality show in cui ventiquattro ragazzi, di età compresa tra i dodici e i diciotto anni, si sfidano fino alla morte in una Arena costruita a puntino. L'unico vincitore sopravvissuto, diviene automaticamente il simbolo della clemenza che Capitol City ebbe all'epoca nei confronti dei ribelli. Ogni anno in pratica, ventiquattro ragazzi vengono estratti a sorte per morire. Quando Effie Trinket, enuncia a gran voce che il tributo scelto per rappresentare il Distretto 12 è Primrose Everdeen, Katniss non può restare a guardare sua sorella avvicinarsi al palco senza far niente. Ed è quasi  automatico l'urlo con il quale decreta di voler prendere volontariamente il suo posto. Così, insieme al tributo maschio Peeta Mellark, il figlio del fornaio che una volta le lanciò di nascosto del pane per non farla morire di fame, Katniss parte alla volta di Capitol City.


Qui, viene preparata a dovere: resa stupenda dal suo staff di parrucchieri e truccatori e dal suo stilista; rimpinzata di leccornie e delizie che mai aveva visto prima in vita sua; intervistata dalla televisione e, naturalmente, allenata e istruita dal proprio mentore, Haymitch. Qui, comincia a credere nelle proprie possibilità, quando grazie ad un siparietto messo su con arco e frecce, il suo punto di forza, riesce ad ottenere il punteggio più alto tra tutti i tributi. Ma nessuno è disposto a lasciarsi uccidere tanto facilmente. Nessuno è disposto ad essere ignorato dagli sponsor  gli unici che negli Hunger Gumes possono farti avere delle risorse extra da fuori, come medicine o cibo  per una che viene dal Distretto 12. Gettata nell'Arena, Katniss si ritrova presto sola contro tutti. I tributi favoriti si sono alleati contro di lei e perfino Peeta, che durante la sua intervista aveva dichiarato di essere follemente innamorato della ragazza, sembra aver già cambiato idea. Troverà la sua unica amica in Rue, una ragazzina di dodici anni del Distretto 8 che le ricorda da morire sua sorella. Ma la morte della bimba, scatenerà in Katniss i primi segni di una ribellione destinata a non placarsi tanto facilmente.


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Dopo aver scoperto che Peeta non mentiva sui suoi sentimenti e che l'unico motivo della sua alleanza era stato l'istinto di proteggerla, Katniss decide a sua volta di recitare la commedia dell'innamorata, esattamente come il suo mentore le aveva detto di fare. Ciò riscuote un notevole favore nel pubblico e nell'audience, al punto da far decidere al Capo-Stratega di cambiare le regole del gioco, e di concedere la vittoria a ben due tributi, a patto che siano dello stesso Distretto. Per Katniss e Peeta vuol dire solo una cosa: possono salvarsi entrambi. Ma a Capitol City nessuno fa niente per compassione: dopo essersi liberati in un modo o in un altro degli altri tributi, tutto cambia di nuovo e il vincitore per regolamento torna ad essere solo uno. Ed è a questo punto che Katniss capisce che ha il potere di trasformarsi da pedina a fautrice del suo destino: minacciando di suicidarsi assieme a Peeta con delle bacche velenose – impedendo così agli Hunger Games di avere un vincitore per la prima volta nella storia – riesce a riportare la pelle di entrambi a casa. 


Solo questo infatti era il suo scopo: salvarsi la vita. Invece, senza saperlo, Katniss ha scatenato tumulti nei Distretti, dove la gente ha inteso che ci si può ribellare al totalitarismo della capitale. Ormai, lei si è trasformata da La ragazza in fiamme, vincitrice dei Settantaquattresimi Giochi assieme al suo sfortunato innamorato, a La Ghiandaia Imitatrice, il simbolo di una rivolta che non può più essere sedata. Ma uccidere un vincitore degli Hunger Games, per quanto pericoloso possa essere, non sarebbe una mossa ben vista dal pubblico e Capitol City lo sa. Di solito, si preferisce colpire qualcuno a lui caro, per far capire che è bene non cercare di prendersi troppe libertà. Tuttavia, il presidente Snow decide di concedere a Katniss una mezza occasione: può ancora salvare la vita della sua famiglia, di Gale – il ragazzo che crede di amare – e di chissà chi altro, se sposa Peeta e convince Panem di aver agito in quel modo accecata dall'amore e non dalla sete di vendetta. 


Ma quando in tv viene annunciata l'edizione della Memoria degli Hunger Games, in cui i tributi verranno scelti direttamente tra i vincitori ancora in vita, Katniss capisce che non ha mai avuto davvero nessuna possibilità e che quella edizione è stata creata ad arte per far sì che lei non possa uscirne indenne. Non importa quanto reciterà la parte dell'innamorata, non importa che il suo matrimonio sia già stato deciso e che lei finga di essere incinta.  E allora che sia Peeta a sopravvivere pensa – che sia lui il vincitore dei Giochi. Lei lo proteggerà ad ogni costo. Qualcosa però, si è già messo in moto. Nelle profondità del Distretto 13  il Distretto raso al suolo durante la rivolta dei Giorni Bui e creduto disabitato  i sopravvissuti dell'epoca, i nuovi nati e i rifugiati del Distretto 12 bombardato intanto dalla capitale – si stanno già organizzando per un'incursione armata che cambierà le cose per sempre. Katniss, viene rapita dall'Arena assieme ai vincitori rimasti in vita, e come Ghiandaia Imitatrice guiderà la sommossa fino alla resa.


Credo che Katniss sia una delle eroine più belle che la letteratura abbia mai avuto. Certo, i tempi cambiano. E se una volta per eroina si intendeva quella donna che osava leggere romanzi, o peggio, scriverne come facevano gli uomini, ad oggi una giovane ragazza assunta a simbolo della ribellione contro il dispotismo dei  potenti merita un certo rilievo. Io credo di aver letteralmente adorato questa saga e mi scuso profondamente per essermi dilungata così tanto. Ho apprezzato molto le sfaccettature dei personaggi ben descritti fino alla fine: Katniss, Peeta, Gale, Finnick... nessuno mi è mai sembrato nemmeno per un momento scontato o banale. Ho apprezzato la storia: il fatto che l'amore sia stato messo in secondo piano, ma non reso meno importante rispetto ai valori della libertà, della famiglia e della vita. Certo alcune, parecchie, morti potevano essere risparmiate – mannaggia a te, Suzanne! – ma tutto sommato, non posso dire di non aver amato anche il lieto fine amaro della storia.


Rassegna stampa:
Attesissimo il secondo capitolo cinematografico, La ragazza di fuoco, uscita prevista in Italia per il 21 Novembre 2013. Qui sotto il trailer doppiato in italiano, fangirleggiate assieme a me!

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